Bamboo-Bambuseae

Quadrello di legno pregiato per tornitura penne

Sono piante sempreverdi

Possono essere alte da pochi centimetri fino a raggiungere notevoli dimensioni (anche 40 m di altezza e 30 cm di diametro).

La maggior parte delle specie di bambù sono originarie dell’Asia (dove raggiungono il limite settentrionale del loro areale a 50° N di latitudine) e dell’America (dove raggiungono i 47° S in Cile). Le si possono trovare ad altitudini variabili, sino ai 3000 m sull’Himalaya. Alcune specie sono spontanee in Africa (in particolare nell’Africa sub-sahariana e in Madagascar) e in Oceania. Non esistono specie spontanee in Europa.

Il bambù si è meritato l’epiteto di “acciaio vegetale”, grazie alla straordinaria resistenza meccanica sia alla compressione che alla trazione.

Il bambù ha un legno cavo ma anche leggero e resistente, perciò viene impiegato da secoli per gli usi più diversi.

Esso, come narra Marco Polo nel suo Milione, veniva impiegato nel ‘200 in Cina per ottenere delle robuste corde per tirare in secca le navi. Queste stesse funi sono state anche utilizzate di ponti sospesi, il più longevo dei quali ha collegato per oltre 1700 anni (fino al 2008) le sponde del fiume Min. Sempre nel paese estremo orientale i tronchi di bambù sono stati usati per costruire tubature di irrigazione per i campi di riso, le più estese delle quali coprivano un’area di 5300 km² nella provincia Sichuan. Altre tubazioni dello stesso materiale, a prescindere di alcune fonti del 500 a.C. sarebbero state utilizzate per la distribuzione del gas naturale dai giacimenti fino ai villaggi. Sempre nella provincia del Sichuan si è usato il legno di bambù per costruire abitazioni le quali hanno una notevole resistenza alle sollecitazioni dei terremoti, come dimostrato nel 1991, quando 20 case non riportarono significativi danni.

Applicazioni diverse si possono anche incontrare nella creazione di armi, trappole (molto utilizzate dai vietcong durante la guerra del Vietnam, vele (ottenute da stuoie di bambù), carta (tramite la riduzione in piccoli pezzi delle canne, la loro cottura e la successiva pressatura della poltiglia ottenuta per realizzare fogli compatti), tessuti, telai per biciclette, farmaci e filtri per aria e acqua.

In ambito alimentare, i germogli della pianta sono stati utilizzati come alimento e dalle foglie si sono ottenute delle particolari bevande alcoliche. Le canne sono oggi utilizzate in Cina per la fermentazione del vino.

La specie Pseudosasa amabilis, originaria della regione del Guandond nella Cina meridionale, è utilizzata in tutto il mondo per la costruzione delle canne per la pesca a mosca.

La specie Phyllostachys bambusoides (o bambù gigante da costruzione) è utilizzata in mille modi diversi, fra cui la costruzione di strumenti musicali, come flauti shakuachi o didgeridoo, o per la costruzione di archi giapponesi nella disciplina del Keudo.

In ambito artistico, l’afghano Massoud Hassani ha utilizzato il bambù per realizzare l’opera Mine Kafon esposta al Moma di New York. L’ispirazione dell’opera venne all’artista ripensando ai piccoli oggetti che costruiva a Kabul da bambino con il Bambù. Capitava irrimediabilmente che il vento trasportasse questi piccoli giocattoli sui campi minati. Tornato molto tempo dopo nel suo luogo di origine, gli venne in mente di costruire versioni 20 volte più grandi di quei giochi, in modo tale che pesando di più ma conservando la leggerezza potessero sminare in maniera economica le zone minate che ancora oggi sono presenti nel paese. L’opera è una reinterpretazione artistica di questa soluzione.

La longevità dell’albero del bambù lo rende per i cinesi un simbolo di lunga vita, mentre in India è un simbolo di amicizia. Il fatto che la fioritura avvenga raramente ha reso l’evento un segno dell’incombente arrivo di carestia alimentare. Si dice che questa credenza sia dovuta al fatto che i topi si nutrano a profusione dei fiori caduti, moltiplicandosi quindi a dismisura e di conseguenza distruggendo gran parte dei raccolti e delle riserve di cibo locali. La più recente fioritura avvenne nel maggio del 2006 (vedi Mautam). Si dice che il bambù fiorisca in questo modo soltanto ogni 50 anni.

Diverse culture asiatiche, inclusa quella delle Isole Andamane, credono che l’umanità discenda da uno stelo di bambù. Nel mito della creazione filippino, la leggenda narra che il primo uomo e la prima donna vennero liberati per l’apertura di un germoglio di bambù che emerse su un’isola creata dopo la battaglia tra le forze elementari (Cielo e Oceano). Nelle leggende della Malesia una storia simile include un uomo che sogna una bellissima donna mentre dorme sotto una pianta di bambù; si sveglia e rompe lo stelo di bambù, scoprendo la donna all’interno di esso. In Giappone, molto spesso una piccola foresta di bambù circonda un monastero scintoista come parte della barriera sacra contro il male. In Giappone il bambù viene considerato come il secondo in rango nella categoria del “legno di pino Matsu, poi il bambù, Ume (a volte tradotto come pesco)” e questa sequenza viene eseguita quando si ordina un pranzo a base di sushi oppure quando si prende una camera nei tradizionali alberghi ryokan.

Il bambù delle Hawaii (‘ohe) è una materializzazione corporea (kinolau) del dio creatore polinesiano Kane.

Le foglie, i germogli e gli steli soffici di bambù, sono la maggior fonte di alimento per il panda gigante della Cina e per la scimmia ragno oltre che per il panda minore

 

Fonte: wikipedia, the wood database

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