
Cera
4,99€
Cera pronta, miscela di cera carnauba e cera d’api. Stecca
La cera è secreta dalle api di una ben determinata età in forma di sottili scaglie. Le scaglie sono prodotte dalle api operaie, di età compresa tra i 12 e i 17 giorni.
La cera d’api viene usata sin dall’antichità; ne sono state rinvenute tracce nei dipinti della grotta di Lascaux e nelle mummie Egizie. Gli Egizi la utilizzavano anche nella costruzione delle navi. Nel periodo Romano la cera d’api serviva per isolare dall’acqua i dipinti murali e costituiva uno dei materiali realizzativi dei ritratti delle mummie di Fayum (con la tecnica dell’encausto). Nel Medioevo era considerata di valore sufficiente per diventare una forma di valuta. Più recentemente ha trovato uso come materiale modellante, come componente della cera sigillante e dei cosmetici. La cera d’api è anche il materiale tradizionale con cui vengono costruiti i bocchini dei didgeridoo e i tasti dei kutiyapi filippini (un tipo di liuto).
La cera di carnauba si ricava dalle foglie di una palma (Copernicia prunifera) che vengono raccolte durante la stagione arida, quando sono ancora chiuse e avvolte da un sottile strato di cera. Il nome deriva da quello di una popolazione indigena della regione nord-est del Brasile, dove questa palma è particolarmente diffusa.
La cera di carnauba contiene principalmente esteri di acidi grassi (80-85%), alcoli grassi (10-15%), acidi (3-6%) e idrocarburi (1-3%).
La cera di carnauba è usata nelle cere per automobili, nei lucidi per le scarpe e nei lucidanti per pavimenti o per la lucidatura dei mobili, spesso mescolata con cera d’api.
Viene utilizzata come agente distaccante nella produzione di manufatti in vetroresina.
È usata anche come agente lucidante nell’industria alimentare, in particolare in alcuni tipi di caramelle particolarmente lucide come le M&M’s, gli Smarties e le Tic Tac, nelle Golia Bianca, nelle Fruit-tella, nelle lunghissime liquirizie Kimono della Haribo, nelle Mentos, nelle BigBabol Full Fill e in alcuni tipi di cioccolatini. Nell’industria cosmetica è usata come ingrediente di creme e rossetti mentre nell’industria farmaceutica trova applicazione nel rivestimento di pastiglie e capsule.
Tra gli additivi alimentari la sua sigla è E903.
Esaurito