
Teak coltivato-Tectona
Tavoletta di legno pregiato, uso ideale tornitura.
La differenza tra TEak e TEak coltivato è data dalla sostanza oleosa che non viene rilasciata dal teak coltivato, mantiene aspetto e venatura ma non rilasciando sostanze oleose è ideale per la produzione di oggetti che vengono manipolati come penne ecc
Sono alberi tropicali a legno duro comunemente note come teak o teck.
Sono specie tipiche delle foreste tropicali e subtropicali del sud e del sud-est dell’Asia.
Possono arrivare a 30-40 metri di altezza e hanno un legno piuttosto duro .
Il teak cresce in foreste naturali della penisola indiana, in particolare in Myanmar (ex Birmania) ed in Thailandia (ex Siam).
Al tatto ed alla vista appare oleoso e con un caratteristico odore di cuoio vecchio. Contiene un’apprezzabile percentuale di silice ed è refrattario all’impregnazione, anche in autoclave.
Sopporta molto bene escursioni termiche, l’umidità, l’attacco della salsedine, e degli agenti atmosferici, condizioni che mettono al contrario a dura prova qualsiasi altro tipo di legno. Queste caratteristiche lo rendono uno dei legni più durevoli al mondo.
Proprio grazie a queste sue caratteristiche di bellezza, durabilità, resistenza, duttilità, e immarcescibilità, il teak risulta un legno eccellente per le applicazioni più diverse. Carpenteria, costruzioni, edilizia, mobili, interni, industria nautica, sono alcuni tra i maggiori impieghi di questo legno.
Il teak giunse in Europa già agli inizi del XIX secolo, quando si scoprirono le sue doti eccezionali per l’impiego nell’industria navale. Infatti il teak grazie alla sua notevole resistenza alle intemperie viene oggi impiegato soprattutto nella realizzazione di ponti di navi (deck) senza richiedere alcun trattamento preservante. Altra sua particolarità molto importante è quella di non alterarsi a contatto con viti o ferramenta in genere. L’unico aspetto negativo è rappresentato dal prezzo piuttosto elevato, che ne limita l’impiego, ma è, d’altro canto, la specie legnosa più indicata ad utilizzi esterni.
Particolare attenzione merita anche il teak di piantagione prodotto in Africa. In Costa d’Avorio i primi tentativi risalgono alla fine degli anni ’20, quindi si possono trovare piante di circa 70 anni. II teak di piantagione, pertanto, cresce bene e con ottimi risultati nella fascia equatoriale, ma cambiando le caratteristiche del terreno, il legno si presenta “asciutto” e non oleoso come quello asiatico, pertanto necessita di trattamenti superficiali come per tutti gli altri tipi di legno. È una pianta che non cresce velocemente ed è molto resistente alle malattie.
È utile precisare che la denominazione “Teak Siam” è di origine commerciale, è tuttora in uso e risale ai tempi in cui l’attuale Thailandia si chiamava Siam ed esportava gran parte del teak in Europa. Attualmente il Myanmar, un tempo Birmania, è il maggior esportatore di teak di origine naturale e si prevede che tra non molto tempo sopravviverà soltanto la denominazione di Teak Burma, dal momento che la Thailandia esporta il teak esclusivamente sotto forma di manufatti. Con Teak Burma si intende teak naturale proveniente dal Myanmar.
Fonte:wikipedia